venerdì 28 agosto 2020
FUGATTI EMETTE L’ORDINANZE DI CATTURA DEGLI ORSI E LEAL RICORRE AL TAR
COMUNICATO STAMPA LEAL
FUGATTI EMETTE L’ORDINANZE DI CATTURA DEGLI ORSI E LEAL RICORRE AL TAR
La
manovra tattica di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia
Autonoma di Trento è stata quella di “ sanare” la cattura di M57
(l’ordinanza non era stata ancora emessa nonostante l’avvenuta cattura) e
dell’esemplare confidente che negli ultimi giorni si avvicina al centro
abitato di Andalo. Ma non finisce qui in quanto l’ordinanza emessa il
27 agosto non si riferisce solo a M57 e all’orso di Andalo, ma anticipa che saranno catturati TUTTI gli orsi che si avvicineranno ai centri abitati.
Ora il problema che si sta ponendo con urgenza il Pat, e sul quale LEAL
intende sorvegliare, è come adeguare la struttura del Casteller che può
detenere ad oggi solo 3 orsi e di dove trasferire gli altri plantigradi
catturati. L’intenzione della Provincia di Trento è quella di trasferire
DJ3 da anni prigioniera nell’ormai famoso Casteller a Spormaggiore per
procedere all’adeguamento dei recinti del centro faunistico.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, sottolinea: “Queste
decisioni sono assolutamente inaccettabili dal punto di vista etologico
poiché queste detenzioni per gli animali costituiscono un’enorme
sofferenza alla quale si aggiunge lo stress della cattura. Oggi venerdì
28 agosto LEAL ha dato ufficialmente mandato all’avvocato Aurora Loprete
di fare ricorso al TAR, dopo aver già fatto richiesta di accesso agli
atti per per chiarire le modalità le dinamiche dello scontro di M57 con
il giovane carabiniere, le prove dei danni fisici, relazione dell'Ispra,
le modalità di cattura e informazioni sulla captivazione dell'orso".
Questo venerdì, 28 agosto, dalle ore 18 vi aspettiamo a Itine-Random- Appunti sparsi per viaggiatori
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Interverrà Salvatore Altiero, attivista e giornalista freelance in campo ambientale che ha curato per

Si parlerà anche di conflitti per l'acqua e di cooperazione internazionale in Bolivia

Ricordatevi di prenotare il vostro posto al Circolo Nuovi Orizzonti Arci Udine Rizzi
giovedì 27 agosto 2020
FOCOLAIO COVID A VAZZOLA: LAV CHIUDERE L’IMPIANTO E ADOTTARE MISURE STRAORDINARIE DI SANITÀ PUBBLICA SU TUTTA LA FILIERA. LE MISURE ADOTTATE NON ADEGUATE A PREVENIRE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS E ANCORA UNA TUTELA AD UNA FILIERA PRODUTTIVA AD ALTO IMPATTO AMBIENTALE E DI RISCHIO.
Il nuovo – massiccio - caso di contagio tra operatori dell’industria zootecnica, il grande focolaio di Covid-19 (182 casi di positività su 700 addetti, con 560 test effettuati) scoppiato fra dipendenti e addetti dello stabilimento agroalimentare Aia di Vazzola (Treviso) non può mancare di farci di nuovo riflettere, come già lo scorso giugno sul rischio enorme rappresentato dagli allevamenti.
In questo caso si tratta di polli, tantissimi - l’impianto trevigiano ha al suo interno un macello e, come comunicato dalla prefettura di Treviso, non può essere chiuso perché ciò comporterebbe l’abbattimento – senza passare dalla catena di ‘smontaggio’ degli animali che li rende ‘adatti’ alla tavola dei consumatori - di circa 1,5 milioni polli.
“Le misure adottate non sono adeguate a prevenire la diffusione del virus e rappresentano ancora una volta una tutela ad una filiera produttiva ad alto impatto ambientale e ad alto rischio sanitario per la diffusione di malattie animali – dichiara Lav Treviso – facciamo appello alle autorità affinché la struttura venga chiusa e si adottino misure di prevenzione lungo tutta la filiera come misura straordinaria di sanità pubblica con una situazione di contagio che ha pochi precedenti per luogo e numeri. “
Sono questi i numeri su cui dobbiamo soffermarci e rilevare, ancora una volta, - continua LAV - come il sistema di produzione alimentare attuale presenti delle vere e proprie ‘bombe a orologeria’, che possono scoppiare non solo nel propagarsi dei contagi tra dipendenti, ma anche fare il pericolosissimo salto tra animali e uomo.”
I macelli durante
questa emergenza si stanno dimostrando delle vere e proprie bombe ad
orologeria per la diffusione di malattie come gli allevamenti intensivi.
Lo denunciamo da anni e lo scorso giugno abbiamo
illustrato le ragioni con questo contributo https://www.lav.it/news/covid-
Covid-19 e mattatoi, tra ultimi e ultimissimi: apriamo gli occhi
#covid19 Aumentano contagi nei mattatoi: sistema malato 'produzione' carne non fa differenze, travolge ultimi e ultimissimi. Soluzione davanti a noi #NONCOMEPRIMA bit.ly/ManifestoLAV