COORDINAMENTO GRANDI PREDATORI COMUNICATO STAMPA: LA STRANA STORIA DELLA CATTURA DELL'ORSO M57 IN TRENTINO
COORDINAMENTO GRANDI PREDATORI
COMUNICATO STAMPA: LA STRANA STORIA DELLA CATTURA DELL'ORSO M57 IN TRENTINO
Da
un comunicato stampa dell'amministrazione provinciale trentina,
apprendiamo che intorno alle 22,30 di sabato sera, un uomo che
passeggiava nei pressi del lago-biotopo di Andalo ha subito un attacco
da parte di un orso e riportato ferite. Dal comunicato dell'ufficio
stampa PAT, si evince che l'attacco sia stato improvviso e immotivato.
Il ferito è un giovane carabiniere che passeggiava insieme a un'altra
persona in attesa di prendere servizio per il turno notturno.
Al ferito vanno la più completa solidarietà e i migliori auguri per una pronta e piena guarigione.
Ovviamente il comunicato PAT scrive di aggressione, ma non ci sono evidenze che l'orso avesse premeditato e pianificato un'azione ostile contro il carabiniere.
La responsabilità dell'attacco viene attribuita al giovane orso M57
che da qualche tempo gravita nella zona, attirato dai rifiuti lasciati
liberamente per le strade e dove trova da mangiare. Per presentare
l'orso M57 nel peggior modo possibile, gli viene attribuito un comportamento
da delinquente seriale: segue gli escursionisti nei boschi, pianifica
incursioni nei centri abitati, rovista nei cassonetti in cerca di cibo.
L'amministrazione
provinciale omette ovviamente di comunicare, se tutte le azioni
addebitate al giovane orso sono reali, quali azioni di prevenzione abbia
adottato a cominciare dall'impedire che siano lasciati rifiuti a
disposizione del plantigrado o che qualche sconsiderato lo alimenti
direttamente. Esistono, ed in alcune zone del Trentino sono in
uso, dei cassonetti detti "antiorso" utili a fare prevenzione a basso
costo, perché non sono stati usati? Perché non si fa dissuasione?
occorre attendere l'"incidente" ad ogni costo?
Per non farsi mancare nulla, viene sollecitata la paura collettiva
elencando le numerose attrezzature sportive adiacenti al luogo
dell'incidente. Si tratta di un "punto di attrazione molto frequentato
dai turisti" e bisogna alimentare la psicosi dell'orso.
La
cattura è stata eseguita sparando il narcotico a un orso libero che è
stato sorpreso a rovistare nei cassonetti lasciati alla sua
disponibilità: il cecchino ha avuto buona mira e l'orso è stato
trasportato al Casteller, il lager per orsi del Trentino. Non bisogna dimenticare che altri orsi sono morti per maldestra sedazione e mamma orsa Daniza è nei pensieri di tutti.
L'amministrazione provinciale, ancor prima di capire cosa sia successo, narcotizza e imprigiona il primo orso che incontra: è tutto molto strano.
Da
quel che sappiamo, un orso che incontra un uomo, subisce uno stress
talmente forte che ha difficoltà di alimentazione anche per una
settimana: possibile che questo cucciolone sia così disinvolto da
precipitarsi a rovistare nei cassonetti dopo aver subito un'esperienza
ad alto stress?
Stress
che si somma a stress se si tratta dello stesso orso che da giorni
residenti e villeggianti seguono da vicino per filmarlo e fotografarlo,
qualcuno avvicinandosi anche fino a due metri.
Le pessime figure inanellate ultimamente con la pessima gestione degli orsi, dovrebbero
consigliare prudenza e cautela al presidente Fugatti, ma è di coccio e
continua imperterrito nella sua guerra illegale contro gli orsi.
Con un nuovo comunicato emesso in serata il presidente Fugatti canta vittoria: finalmente è stato coinvolto un orso maschio in un contatto fisico con un uomo. La realtà non cambia una gestione della popolazione che sembra fatta per favorire incidenti fra orsi e uomini.
L'orso
appena catturato deve essere rilasciato immediatamente! Deve tornare
libero: non c'è alcun motivo perché sia incarcerato.
Ancora
una volta, non lasceremo nulla d'intentato perché si cessi la
persecuzione degli orsi e richiamiamo il Ministro Costa a intervenire
energicamente per ripristinare la legalità nella gestione degli orsi in
Trentino.